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Come cambiare i kW del contatore della luce?

Leggi come aumentare la potenza del tuo contatore

L’aumento di potenza del contatore elettrico viene richiesto, in genere, perché l’elettricità disponibile è insufficiente. Se anche il tuo contatore scatta di frequente forse è il caso di richiederlo. Se hai acquistato nuovi elettrodomestici o apparecchi ad alto consumo è molto probabile che si verifichi questo disagio. Vediamo quindi come richiedere l’aumento di voltaggio del proprio contatore.

Come richiedere l’aumento di kW

Per cambiare la potenza impegnata del tuo contatore devi modificare il tuo contratto. La prima cosa da fare quindi, è presentare richiesta al proprio fornitore. Sarà il gestore elettrico a spiegarti le modalità per effettuare l’aumento. La nuova riforma della tariffa elettrica ha apportato, dal 2017, dei cambiamenti per quanto riguarda il cambio di potenza del contatore della luce. La nuova legge ha introdotto un maggiore numero di livelli di potenza ed ha inserito una riduzione dei costi una tantum per effettuare il cambio di potenza.

I costi dell’aumento di voltaggio del contatore

Secondo la nuova riforma per due anni verrà eliminato il contributo fisso amministrativo e ridotto del 20% il contributo previsto per ogni kW di potenza aggiunto. Questo ultimo contributo, inoltre, non sarà dovuto se l’aumento di potenza è stato preceduto da una riduzione della stessa in questi 2 anni o verrà restituito se il cliente sceglie di rinunciare alla potenza aggiuntiva richiesta. Riepilogando si potrà godere di uno sconto sul costo da pagare, una sola volta, contestualmente alla richiesta di aumento potenza.

•             0 diritto fisso del distributore (prima € 27,03);

•             € 55,00 per ogni kW di potenza aggiuntiva richiesta e per una potenza totale non superiore ai 6Kw (il prezzo non scontato è € 69,36);

•             € 23 quota fissa amministrativa.

A questi prezzi bisogna aggiungere l’iva al 10%

Quando richiedere la variazione?

Dopo aver effettuato la richiesta sarà il fornitore a trasmettere entro 2 giorni lavorativi, la richiesta al distributore. Sarà lui ad aumentare la potenza entro 5 giorni lavorativi se non deve intervenire sul contatore. Diversamente, se tale intervento è necessario allora serviranno almeno 20 giorni e la consegna di un preventivo con i tempi per eseguire il lavoro. Se il distributore non dovesse rispettare i tempi previsti per sua responsabilità, riceverai un indennizzo di 35 € se è passato il doppio del tempo previsto che diventano 70 per il triplo e 105 per oltre il triplo del tempo.

Avrò un aumento della bolletta?

Dall’inizio del 2017 non esistono più le vecchie tariffe elettriche, D2 per residenti fino a 3 kW, D3 per non residenti e residenti con più di 3 kW e tariffa sperimentale D1 per le pompe di calore, ed è stata introdotta una nuova tariffa (TD) indistinta per clienti domestici e variabile solo in base alla potenza impegnata
e al kWh prelevato dalla rete dal singolo cliente.
Prima la scelta del livello di potenza e la tipologia di contratto incidevano sui costi in bolletta. Oggi invece è stata soppressa la distinzione tra tariffa D2 e la Tariffa D3 a favore di una tariffa unica di rete TD. Si tratta di un costo indistinto per i clienti domestici e non e variabile solo in ragione della potenza impegnata e del kWh prelevato dalla rete dal singolo cliente.

Tariffa unica di rete TD

Le tariffe D2 e D3 prevedevano un aumento progressivo del costo complessivo all’aumentare dei consumi. In pratica erano convenienti per chi aveva un consumo medio basso di energia elettrica, mentre all’aumentare dei consumi lievitava anche il costo del kWh. Sia i servizi di rete, sia quelli generali di sistema crescevano al crescere dei consumi. In questo modo gli utenti con consumi inferiori a 2.700 kWh annui pagavano una tariffa sotto costo rispetto ai consumi, mentre coloro che superavano questi consumi e i non residenti pagavano i sovraccosti. Questo sistema tariffario ha favorito i bassi consumi e penalizzato le tecnologie rinnovabili come le pompe di calore, dato che la loro installazione comportava un aumento dei consumi elettrici, della potenza e, quindi, dei costi in bolletta. Risale al 2014 l’introduzione della tariffa sperimentale D1 per chi installava pompe di calore come unico impianto di riscaldamento. Si è passati così, successivamente, ad una tariffa non progressiva TD per tutti gli utenti domestici. Dopo un periodo sperimentale essa entrerà a regime nel 2019 per tutti i clienti domestici.

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